Quando abbiamo scelto di passare una settimana in Valle Maira eravamo alla ricerca di una valle completamente diversa da quelle vicino a casa, cercavamo una valle un po’ più selvaggia, ancora poco contaminata dal turismo in cui godere di profumi, colori e avvistamenti di animali selvatici.
Ecco, il Sentiero Frassati ha proprio tutto quello che cercavamo! Si tratta di un trekking lungo ma che regala panorami magnifici con colori e profumi indescrivibili a parole!
In questo articolo proviamo a raccontarvelo con le nostre impressioni e le nostre foto ma soprattutto, vi mettiamo tutte le informazioni utili per vivere questa esperienza in prima persona 😉
Come arrivare.
Per inizare questo trekking dovete risalire la Valle Maira da Dronero a Saretto. Qui seguite le indicazioni per Sorgenti del Maira e all’altezza del Campeggio senza frontiere, parcheggiate la macchina.
Questo è un percorso ad anello quindi può essere preso in due direzioni: la classica, che è indicata con segnavia SPGF, oppure l’alternativa, che è quella che vi descriveremo qui.
Tranquilli, non siamo dei “Bastian contrario”, abbiamo scelto questa via seguendo le indicazioni della guida cartacea Escursioni in Valle Maira e ci sentiamo di consigliare questa via e non la classica in quanto la salita è un pelo più tosta ma i paesaggi sono così belli che scorre bene e la discesa risulta molto meno ripida.
Quali segnavia seguire.
Per la salita.
Dal parcheggio prendete il sentiero sulla destra e seguite il segnavia S13 che, passando all’ombra di un bosco di larici, in poco meno di un’ora vi farà raggiungere il bellissimo lago Visaisa (1916m). Mi raccomando però, non scendete al lago ma restate sul sentiero S13 e attraversate la morena che delimita la conca del lago, da questo punto, guardando verso vale riuscirete a vedere l’abitato di Saretto e l’imponente Rocca Provenzale (di cui trovate l’itinerario qui).
Superata la morena il sentiero diventa roccioso e sale deciso fino al Bivacco Bonelli (2323m) sulle rive del Lago Apsoi. Per fare questo pezzo ci abbiamo messo circa 1 ora e mezza, è tutto al sole e la salita sembra infinita, ma non mollate, il panorama merita ogni singola goccia di sudore!
Si prosegue sempre per il sentiero S13 attraversando pianori erbosi che ad agosto sono tripudio di fiori e api, e con un’altra ora e mezza si raggiunge il colle delle Munie (2531m).
Dal Colle delle Munie restate in cresta e proseguite fino alla cima del Monte Soubeyran (2701m). Il sentiero per la cima è abbastanza ripido, esposto a sole e vento ma, fortunatamente è corto e con soli 30 minuti di fatica potrete godervi un panorama meraviglioso. Da un lato i laghi francesi Montagnette e Reculaye, dall’altro i pascoli italiani in fiore!
Per la discesa
Dalla cima del Monte Soubeyran non potete sbagliare, prendete la traccia che dalla cresta scende verso il Passo della Cavalla (2539 m), individuabile facilmente anche dall’alto per le installazioni militari risalenti alla seconda guerra mondiale.
A questo punto prendete il sentiero S17 che vi farà tagliare un pendio roccioso accanto ad una vecchia casermetta incastonata nella roccia e poi diventerà pianeggiante tra prati e marmotte fino alla fonte Pausa (2121 m).
Alla fonte prendetevi un attimo per rinfrescarvi e ripartire sul sentiero S16, questo potete scegliere se farlo in strada sterrata a tornanti o seguire i sentierini che, tagliando i tornanti, accorciano un po’ la strada 😉
Alla fine dell’S16 troverete davanti a voi le Sorgenti del Maira e poco più avanti il parcheggio.
Un po’ di storia.
Chi è Piergiorgio Frassati?
Piergiorgio Frassati, figlio di Alfredo Frassati, fondatore del quotidiano “La Stampa”, fu un giovane torinese appassionato di montagna e molto impegnato nel sociale.
Morì per una poliomielite fulminante a soli 24 anni ma per il suo costante impegno a favore degli svantaggiati e per le sue idee socialdemocratiche e cattoliche divenne subito un modello per molti giovani cattolici italiani, tanto che nel 1990 fu beatificato.
Il CAI gli ha dedicato diversi sentieri in tutta Italia e uno è proprio in Valle Maira.
Il colle delle Munie e i confini di stato.
Il colle delle Munie è uno dei punti che identificano i confini del nostro stato.
In cima al colle è ancora visibile un cippo risalente al 1823 circa, anno in cui, a seguito della disfatta di Napoleone (1815) i confini con la Francia vennero revisionati.
I cippi vennero posizionati in modo da poter vedere da ogni cippo il precedente e il successivo, così da essere ben certi dei confini. Inoltre, su ogni cippo è presente lo stemma delle due casate, da un lato il giglio francese e dall’altro la croce sabauda.
Il passo della Cavalla e i resti militari.
Lungo questo itinerario ci è capitato più volte di trovare resti di filo spinato o blocchi di cemento apparentemente senza una funzione precisa in quei punti.
Abbiamo poi scoperto che ci trovavamo nei pressi del Centro 4 e Centro 5 del Vallo Alpino, zona strategica per bloccare gli ingressi provenienti dalla Francia.
Proprio nei pressi del passo della Cavalla sono visibili 3 cisterne che servivano per l’approvvigionamento idrico e, poco sotto, incastonata nella montagna è visibile una casermetta difensiva.
Abbiamo fatto delle ricerche e scoperto che ospitava 35 uomini e una squadra di mortai d’assalto pronti a essere schierati, in caso di necessità, proprio sul Monte Soubeyran. (fonte “Strade e sentieri del Vallo Alpino”, p.88)
A seguito del Trattato di Parigi (1947) molte delle costruzioni militari della zona vennero distrutte e quello che resta è solo un briciolo di storia che, secondo noi, non va dimenticata!
Suggerimenti e tempi di percorrenza.
Come abbiamo accennato, il sentiero è meraviglioso, non troppo impegnativo ma lungo, la guida che abbiamo usato prevedeva 6 ore ma noi tra pause, foto e qualche video, ce ne abbiamo messe 8.
Se scegliete la via classica ricordatevi che dopo la fonte Pausa non troverete altre fontane quindi dosate bene l’acqua a disposizione. Se invece, scegliete come noi la via alternativa potete stare tranquilli che in avrete una discesa meno impegnativa e una fontana proprio sul sentiero.
Il Bivacco Bonelli è un bivacco privato e generalmente è chiuso, se intendete utilizzarlo dovete chiedere le chiavi all’Ufficio Turistico di Acceglio.
Infine, se una volta arrivati al colle delle Munie non ve la sentite di affrontare l’ultima salita fino alla cima del Soubeyran, potete seguire le indicazioni rosse SPF e raggiungere subito il Passo della Cavalla 😉
Se vi interessano altri trekking in Valle Maira non perdetivi l’Anello della Croce Provenzale e il meraviglioso Lago Nero, adatto anche ai più piccoli!
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3 Replies to “Sentiero Frassati, un trekking pieno di colori.”