Rocciamelone 3538m: come raggiungere il santuario più alto d’Europa.

Siamo capitati in val di Susa un po’ per caso, programmando all’ultimo minuto tre giorni in tenda e quando ci siamo chiesti “Cosa fare in val di Susa?” la salita a Rocciamelone è stata la prima cosa che abbiamo messo in programma.

Rocciamelone è da sempre la montagna simbolo della Val di Susa, con i suoi 3538m domina tutta la vallata e proprio sulla cima si trova il santuario più alto d’Europa.

coppia con panorama da Rocciamelone, val di Susa

Come arrivare a Rocciamelone.

Per arrivare a Rocciamelone dovete prima di tutto raggiungere Susa e poi seguire le indicazioni per Mompantero. Una volta superata la borgata di Urbiano proseguite su una strada con molti tornanti in direzione Il Trucco. Dopo qualche chilometro la strada diventa sterrata e raggiunge il rifugio La Riposa, qui si lascia la macchina e si prosegue a piedi.

Dal rifugio La Riposa prendete in sentiero con segnaletica bianco-rossa si sale senza particolari difficoltà a zig-zag su pascoli fioriti fino al rifugio Ca’d’Asti (2854m).

Da qui inizia la fatica vera, il sentiero continua su pietraia e sale deciso fino a La Crocetta (3306m).

Da La Crocetta fino alla cima, il sentiero è un po’ esposto ma ben visibile e attrezzato con corde fisse che per noi sono state un vero aiuto contro la fatica. Non appena staccherete la mano dall’ultima corda vedrete la statua di bronzo della Madonna a braccia aperte, siete arrivati a 3538m, siete in cima a Rocciamelone!

Curiosità su Rocciamelone.

Rocciamelone è la cima simbolo della Valle di Susa e per anno (nel Medioevo) è stata ritenuta la cima più alta delle alpi.

Oggi è meta non solo degli amanti della montagna ma anche di pellegrini che partono da Susa per raggiungere a piedi il santuario più alto d’Europa. Il santuario si trova a 3538m ed è dedicato a Nostra Signora di Rocciamelone, affianco vi è anche un piccolo rifugio con 15 posti letto per le emergenze.

Proprio sopra il santuario spicca la statua di bronzo della Vergine Maria a braccia aperte che accoglie i pellegrini che raggiungono faticosamente la vetta. Pensate che la statua, alta 3 metri pesante 800 kg, è stata trasportata fin quassù a spalla dagli alpini del battaglione Susa divisa in 8 pezzi. Oltre alla statua della Madonna è presente anche un grosso busto di Re Vittorio Emanuele II che nel 1838 salì fin qui per ammirare le alpi.

Nelle giornate limpide sono infatti visibili molte delle cime piemontesi e si intravede persino il nostro amato Monte Rosa! Sul versante ovest, poco più sotto (quota 3250m) è visibile quel che resta di un ghiacciaio che con il caldo delle ultime estati sta scomparendo…dobbiamo ammettere che arrivare a 3538m senza pestare neve ci ha un po’ stupito.

Tempi di percorrenza e suggerimenti.

Se per la discesa possiamo dire che in due ore si scende bene, per la salita dipende moltissimo dall’allenamento.

Il dislivello totale è di 1333m e i cartelli indicano 3.30 h, noi però ci abbiamo messo più tempo: Simone sarebbe arrivato su tranquillo in 4h ma ha dovuto aspettare me di tanto in tanto e alla fine siamo arrivati su in 4.30h.

Il rifugio Ca’d’Asti si raggiunge in un paio d’ore: è un sentiero semplice, a zig-zag, al sole ma sopra i 2000m c’è sempre una piacevole arietta; la parte dura arriva dopo il rifugio per cui il nostro consiglio è di fare qui una sosta e riprendere fiato.

Dal Ca’ d’Asti a La Crocetta è tutta pietraia e noi ci abbiamo messo un’altra ora e mezza, anche qui abbiamo fatto sosta prima di affrontare l’ultima parte con corde fisse che ci ha tenuto impegnati circa 45 minuti.

Come per molte nostre gite abbiamo utilizzato la guida “Spettacolari escursioni”, la usiamo e consigliamo spesso!

Ovviamente portate crema da sole, acqua in abbondanza (non ci sono fontane) e qualcosa per ripararvi dal vento in quota, la vista sarà meravigliosa ma l’aria gelida 😉

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