Cosa fare in un tiepido pomeriggio di aprile se avete voglia di stare all’aria aperta e sgranchire un po’ le gambe? Noi vi proponiamo un itinerario tra risaie allagate e oasi in fiore da Novara a Nicorvo.
L’itinerario è di circa 60 km a/r su strade di campagna, che possono essere percorse in bici, a piedi e volendo anche in scooter, si parte da Novara e si arriva a Nicorvo con qualche piccola tappa che ora vi racconteremo in dettaglio e che potete vedere in questa mappa.
Il nostro itinerario
Siamo partiti dal cavalcavia di strada Prelle a Novara est e abbiamo pedalato su strada sterrata fino a Olengo, qui abbiamo attraversato il ponte tenendoci a destra del canale Cavour e abbiamo proseguito su strada asfaltata verso Terdobbiate.
A Terdobbiate ci siamo fermati giusto qualche minuto per rinfrescarci alla fontanella della piazza per poi proseguire verso Tornaco.
Arrivati a Tornaco ci sono due possibilità: prendere la strada per Vespolate e da lì arrivare a Borgolavezzaro tramite pista ciclabile a bordo della statale oppure, continuare per strada di campagna, pedalare tra campi di riso, colza e rive fiorite e arrivare direttamente a Borgolavezzaro…probabilmente quest’ultima allunga un poco il percorso ma se avete già letto qualche nostro post, sapete che le cose facili non ci piacciono, quindi abbiamo proseguito via campagna fino a Borgolavezzaro, la strada è comunque una strada asfaltata.
Raggiunta la piazza di Borgolavezzaro, abbiamo preso la via Molino Nuovo e seguito le indicazioni per Campo della Ghina, una delle meravigliose oasi di Burchvif, dove decidiamo di fermarci per il pranzo al sacco.
Le oasi di Burchvif
Il Campo della Ghina è un’oasi creata dai soci di Burchvif, (associazione culturale di Borgolavezzaro che potete conoscere meglio cliccando qui) il cui accesso è libero a tutti gli amanti della natura ma, ci preme ricordare due cosette…
Come detto, la Ghina è un’area protetta che funge da casa e protezione per diverse specie animali (e vegetali) tipiche della zona e pertanto, non è un parco giochi, né un’area di sgambamento, né tanto meno un punto barbecue; è un luogo in cui si ritrova tutto il silenzio che i caotici giorni lavorativi ci fanno dimenticare, si può andare per respirare il profumo del sottobosco, per ascoltare il brulichio della api e osservare i voli delle farfalle, si può anche mangiare pranzo o fare merenda ma il tutto in rigoroso rispetto per gli abitanti di questo piccolo mondo incantato.
Questo vuol dire anche non lasciare residui di cibo; gli animali selvatici infatti non sono abituati al nostro salame, o alle nostre merendine e, briciola dopo briciola, potrebbero abituarsi al nostro e spingersi a cercarlo vicino alle case, andando incontro a molti pericoli.
Infine, non ci stancheremo mai di dirlo, non si lascia NESSUN rifiuto, non ci sono cestini proprio perchè non è previsto abbandonare nulla!
“Take nothing but pictures, leave nothing but footprint” Vale a dire, portate a casa nulla, solo belle foto e lasciate nulla, solo le impronte dei vostri piedi!
Dopo pranzo abbiamo pedalato fino a Nicorvo su strada asfaltata in mezzo alla risaie ma pensiamo che esistono strade migliori, magari sterrate, arrivati a Nicorvo abbiamo seguito le indicazioni per Robbio fino a trovare il cartello che indica la Cascina Bosco Fornasara. Abbiamo pedalato circa 30 km e siamo pronti per caricare i cestini della bici di riso e miglio biologici ma prima ci guardiamo un po’ intorno e facciamo due chiacchiere con i gestori della cascina, Roberto e Ilena. Ci hanno spiegato un po’ come è partita la loro avventura con il biologico e dato qualche consiglio su come cucinare il miglio.
Prima di andare via ci siamo fermati un attimo ad ammirare lo spettacolo dei fiori di trifoglio rosso nei loro campi e ad ascoltare un concertino di rane nelle loro risaie con sovescio allagato, vi lasciamo qualche foto qui sotto.
Se conoscete qualche itinerario interessante in queste zone o se volete chiederci qualcosa riguardo il percorso che abbiamo fatto, lasciateci un commento qui sotto.