Il nostro viaggio in Namibia si può dividere in tre parti: la settimana nel sud, quella nel nord e i giorni nella capitale.
In questo articolo vi descriviamo il nostro itinerario di 7 giorni nel sud della Namibia.
Siamo partiti da Windhoek e ci siamo spinti a sud fino al Fish River Canyon, siamo rimasti affascinati dalle vecchie città minerarie, abbiamo scalato le dune del Namib e siamo lentamente ritornati alla capitale.
Qui vi riportiamo l’itinerario diviso giorno per giorno.
Per chi non avesse letto il nostro post in cui vi raccontavamo l’organizzazione del viaggio, vi ricordiamo che siamo partiti per un viaggio itinerante in camping, gestito da un tour operator locale 😉
I ragazzi di Wild Dog Safaris sono passati a prenderci al nostro ostello al mattino e, dopo una piccola riunione organizzativa con tutti i membri del gruppo, siamo partiti con un furgone 4×4 per la nostra avventura!
Giorno 1, da Rehobooth al deserto del Kalahri passando per il tropico del Capricorno.
La prima tappa, circa 90km a sud di Windhoek, è stata Rehobooth, piccola cittadina in cui abbiamo fatto rifornimento di cibo e acqua e ci siamo immersi per la prima volta nella storia della Namibia.
La cittadina di Rehobooth è stata fondata nel 1845 da missionari tedeschi su una terra appartenente al popolo dei Nama ma poco dopo fu colonizzata da un gruppo di Baster (etnia derivante dall’unione di boeri e popoli africani) che vi si insediarono permanentemente.
Ad oggi i baster costituiscono il 3% della popolazione namibiana ed abitano praticamente tutti in questa cittadina.
Proseguiamo verso sud e iniziamo ad assaporare i colori della Namibia: terra ocra e cieli intensi.
Il tempo non è bellissimo, ci sono nuvoloni neri all’orizzonte che stridono un po’ con l’azzurro del cielo ma a noi sembra tutto ancora più affascinante.
Quando arriviamo al Tropico del Capricorno non siamo soli, con noi è in arrivo una tempesta di sabbia.
Ci fermiamo poco, giusto il tempo di fare qualche foto con occhiali da sole e cercando di tenere la bocca chiusa…ma uno di noi ha voluto sorridere e assaggiare la sabbia 😉
Da qui abbiamo circa 2 ore di viaggio in mezzo al nulla, deserto roccioso intervallato da qualche albero solitario e macchie di fiori gialli.
Proprio nel momento in cui lasciamo la strada principale per avventurarci in sterrato, arriva il temporale…e ci ricordiamo uno dei motivi per cui non abbiamo scelto di fare il viaggio in self-drive…da passeggeri, ci godiamo anche questo momento!
Appena il colore della terra passa dall’ocra al mattone, arriviamo a destinazione: il Bagatelle Kalahari Ranch. Aspettiamo la fine del temporale e poi via con la jeep al nostro primo safari!
La pioggia ha dato alla terra un colore ancora più intenso, gli animali si godono l’aria fresca e noi guardiamo tutto con occhi pieni di meraviglia! Nel momento in cui avvistiamo i primi rinoceronti ricomincia a piovere ma fa talmente caldo che non è certo fastidioso!
In questo primo safari riusciamo a vedere orici, antilopi, gnu, giraffe e rinoceronti bianchi…non abbiamo molte foto, era il nostro primo safari e probabilmente eravamo troppo emozionati per scattare!
In questo meraviglioso posto abbiamo poi piazzato la tenda e passato la nostra prima notte nel deserto!
Giorno 2, verso la valle degli alberi faretra a cercare fossili.
Ci si sveglia presto per vedere i colori dell’alba e dopo una colazione spartana, si riparte verso sud!
Dopo una piccola pausa a Mariental per fare rifornimento di gasolio, ghiaccio e cibo, proseguiamo nel nulla verso Keetmanshoop .
Il paesaggio inizia a cambiare, la sabbia color mattone è ormai un ricordo e attorno noi il deserto è diventato roccioso, superata Keetmashoop le rocce diventano grandi e quadrate, sembrano quasi mattoncini di lego.
Queste rocce così particolari segnano l’ingresso nella valle degli alberi faretra!
Cosa sono gli alberi faretra?
Gli alberi faretra o Aloe dichotoma , sono gli alberi più particolari che potete trovare nel sud della Namibia.
A dirla tutta non sono proprio alberi ma anzi, sono delle vere e proprie Aloe giganti!
La loro struttura permette loro di immagazzinare acqua per molto tempo facendoli così sopravvivere ai lunghi periodi di siccità. Il tronco è alto e fa si che la chioma sia lontana dal terreno, minimizzando l’evaporazione dell’acqua.
I rami bianchi nascondono un interno spugnoso che seccando diventa cavo.
Questa proprietà è stata per molti anni sfruttata dai San, i boscimani del Kalahari, che usavano questi rami come contenitore per le loro frecce avvelenate. Da qui il nome, alberi faretra.
La più alta concentrazione di alberi faretra si trova nei terreni di una fattoria che però merita una visita anche per un altro motivo…noi ci siamo fermati qui per pranzo e ora vi spieghiamo perché è una tappa che vi consigliamo.
Questa fattoria è nota con il nome di Mesosaurus fossil site e proprio qui, tra alberi faretra e blocchi di roccia vulcanica, sono stati ritrovati fossili di mesosauro, un rettile simile a un coccodrillo vissuto circa 290 milioni di anni fa. Dopo un veloce pranzo al sacco abbiamo fatto un giro per i terreni insieme al proprietario. Inizialmente ci ha portati alle tombe di un paio Schutztruppen e ha ripercorso con noi la storia del luogo, poi ci ha spiegato come cercare altri fossili e infine, portandoci tra le rocce quadrate che avevamo visto venendo qui, ci ha spiegato la loro origine vulcanica e, picchiettandole, ci ha suonato una canzone.
Dopo la visita abbiamo proseguito verso il fish river canyon e abbiamo piazzato le tende al Canyon Roadhous Campsite, un campeggio caratterizzato da un’uso creativo di vecchie carcasse d’auto d’epoca.
In questo campeggio, insieme ad alcuni compagni di viaggio abbiamo anche dato il via alla tradizionale birra la tramonto 😉
Giorno 3, prime luci sul Fish River Canyon e tramonto a Luderitz.
Il terzo giorno appena la sveglia suona, smontiamo le tende e senza nemmeno fare colazione, in pochi minuti siamo a bordo del nostro mezzo. Il piano per la mattinata prevede infatti il nostro arrivo al Fish River Canyon insieme ai primi raggi del sole.
Fish River Canyon.
In circa 40 minuti arriviamo all’ennesimo punto nel nulla, scendiamo dal nostro furgone e iniziamo a camminare mentre George, la nostra guida, ci avverte: guardare il Fish River Canyon dall’alto può provocare nelle persone turbinii di sensazioni. Ci dice che quando arrivi sul bordo, alcuni piangono, altri urlano, qualcuno si fa prendere dalla paura del vuoto, altri restano in silenzio tutto il tempo…e la nostra curiosità cresce sempre di più!
In pochi minuti ci arriviamo anche noi sul bordo e capiamo che George ha ragione, l’emozione è davvero grande! Davanti a noi abbiamo un’immensa voragine, seconda per grandezza e profondità solo al Gran Canyon, e ci sentiamo davvero delle formichine al cospetto della Natura!
Il Fish River Canyon è lungo 160 km e profondo 550m!
Al punto panoramico c’è un’area attrezzata con servizi igenici (molto spartani) e tavoli, ne approfittiamo e, prima di ripartire, facciamo una bella colazione salata guardando i babbuini prendere il sole.
Dal Fish River Canyon a Luderitz ci sono circa 400 km, sono tanti ma la nostra guida riesce sempre a trovare dei punti interessanti per fare delle pause. Siamo addirittura riusciti a vedere dei cavalli selvatici.
Luderitz.
Luderitz è una piccola cittadina sulla costa, ha un passato come colonia mineraria tedesca e a passeggiare per le sue vie sembra quasi di essere in Baviera. Qui non abbiamo campeggiato, abbiamo alloggiato in un albergo vista mare e abbiamo sostituito la birra del tramonto con un calice di bianco 😉
Giorno 4, escursione in catamarano, miniere abbandonate e disegni nel deserto.
Il quarto giorno è stato uno dei giorni più intensi di questa settimana.
Alle 8 del mattino eravamo pronti a imbarcarci su un catamarano al porto di Luderitz per andare a cercare delfini, pinguini, foche e fenicotteri.
Ci siamo imbarcati con la compagnia Penguin Catamaran Tours e grazie all’aiuto del nostro skipper, siamo riusciti ad avvistare delfini che nuotavano affianco a noi, meduse giganti e addirittura un pesce luna! Abbiamo costeggiato isolotti ricoperti di foche fino ad arrivare all’isola di Halifax, un tempo famosa per l’esportazione di guano. Infine, rientrando in baia abbiamo rallentato per fare qualche foto a fenicotteri e pinguini.
La navigazione è durata più di 2 ore e a bordo ci hanno offerto coperte e cioccolata calda, il tutto per 500 N$/persona (circa 30€/persona). Secondo noi è un’esperienza che merita, non avevamo mai visto delfini e fenicotteri così vicini e soprattutto non sapevamo nemmeno che faccia avesse un pesce luna 😉
La città fantasma di Kolmanskop.
Per pranzo ci siamo spostati in quella che un tempo fu la città più ricca dell’Africa: Kolmanskop.
Nei primi anni del 1900 Kolmanskop era poco più di una stazione ferroviaria ma la corsa ai diamanti l’ha in breve tempo trasformata in una ricca cittadina dotata di energia elettrica e di un ospedale con il primo macchinario a raggi X della regione …non illudetevi però, più che a scopi medici serviva per scovare il contrabbando di diamanti.
Quando il prezzo dei diamanti crollò e si scoprirono zone più redditizie, la città venne progressivamente abbandonata fino a diventare la città fantasma che vediamo oggi.
Noi abbiamo fatto una breve visita guidata ma consigliamo di tenervi del tempo per girare liberi tra gli edifici, alcuni sono davvero affascinanti!
Nel pomeriggio siamo andati a piazzare le tende nel campeggio più sperduto di questi 7 giorni, il Klein-Aus Vista- Desert Horse Campsite.
Il campeggio si trova nell’area dei cavalli selvaggi ed è circondato da montagne, vi consigliamo di chiedere alla reception l’opuscolo con le mappe dei sentieri per arrivare ai punti panoramici.
Noi abbiamo seguito uno di questi sentieri e siamo arrivati a un punto panoramico da cui si vede il disegno di un cavallo nel deserto, da qui ci siamo goduti il tramonto accompagnati da birretta e sidro 😉
Questa è stata l’unica notte in cui abbiamo avuto freddo, essere circondati da montagne fa sì che la notte la temperatura scenda parecchio. Se scegliete questo posto per campeggiare portate attrezzatura adeguata, noi abbiamo scritto un post al riguardo che trovate qui.
Giorno 5, verso Sossusvlei.
Siamo quasi alla fine di questa prima settimana ed è ora di dirigerci verso i luoghi simbolo della Namibia: le dune rosse del Sossusvlei e la vicina Deadvlei. Il viaggio è lungo, circa 4 ore che spezziamo con varie pause tra cui una che vale la pena riportare.
Ama-Buruxa, è magnifico.
Quando abbiamo scelto Wild Dog Safaris come tour operator l’abbiamo fatto anche perchè sapevamo, in questo modo, di poter dare supporto a realtà locali che spesso restano inosservate ai più.
Per questo motivo per il nostro pranzo ci fermiamo a Maltahöhe, piccola cittadina, in cui oltre a un benzinaio c’è davvero poco altro.
Qui però, qualche anno fa, un insegnante ha avuto un’idea magnifica! Stanco di vedere i suoi studenti marinare la scuola per chiedere elemosina ai turisti dal benzinaio, ha creato un piccolo coro. Il loro nome è Ama-Buruxa che in lingua Damara significa “è magnifico” si esibiscono dopo l’orario scolastico e con i soldi guadagnati vengono acquistati prodotti per l’igiene personale, penne, libri e quaderni.
Sono davvero bravissimi, trovate un video della loro performance sul nostro canale YouTube
Finito lo spettacolo proseguiamo e raggiungiamo il Sesriem Campsite in tempo per il nostro primo tramonto alla Elim dune!!
Giorno 6, duna 45, Deadvlei e Sesriem canyon.
In questa settimana la sveglia è suonata sempre molto presto ma mai prima dell’alba, il sesto giorno invece, un’ora prima dell’alba eravamo già per strada.
Quando abbiamo raggiunto i piedi della duna 45 era ancora buio, armati di pila da fronte abbiamo iniziato a salire e siamo arrivati in cima circa 5 minuti prima dell’alba, pronti per goderci tutto lo spettacolo!
Siamo scesi dalla duna e abbiamo divorato la colazione che il nostro cuoco Paul aveva preparato per noi, poco dopo siamo ripartiti per visitare la Deadvlei.
In questa giornata Margherita non si è accorta d’essere davvero molto disidratata e non è stata molto bene, mi raccomando, ricordatevi sempre di bere spesso, anche se non avete sete!
Nel tardo pomeriggio siamo andati al Sesriem Canyon per una passeggiata e ci siamo goduti il tramonto sul tetto del nostro furgone!
Giorno 7, rientro a Windhoek
L’ultimo di questi 7 giorni nel sud della Namibia l’abbiamo passato guidando verso Windhoek.
Tra le tappe che abbiamo fatto vi segnaliamo Solitaire e il panificio “Moose” Mc Gregory Desert Bakery dove potete gustare un’ottima apple pie!Le nostre avventure in Namibia però non sono finite qui ma anzi, continuano con 7 giorni nel nord della Namibia.